È causata da lesioni delle aree del cervello primariamente deputate all’elaborazione del linguaggio (area di Broca e area di Wernicke) o ad altre aree di connessione con diversi centri del cervello variamente implicati nella funzione. Queste aree sono collocate in genere nell’emisfero sinistro per i soggetti destrimani (nei rari casi in cui siano collocate nell’emisfero destro si parla di “afasia crociata”). Nei soggetti mancini, nel 60% dei casi si trovano nell’emisfero destro, mentre nel restante 40% nell’emisfero sinistro o in entrambe.

area,jpgLe alterazioni comprese nel termine di afasia possono riguardare vari aspetti del linguaggio:

  • comprensione
  • produzione
  • ripetizione
  • strutturazione.

Il fenomeno quindi si può manifestare in vari modi: ad esempio può venire meno la capacità di riconoscere una parola o di scegliere la parola adatta. Una parola può essere sostituita con un’altra di significato diverso ma della stessa famiglia (ora invece di orologio), oppure può essere usata una parola sbagliata ma dal suono simile a quella giusta (zuccotto invece di cappotto), o una parola completamente diversa e senza alcun legame apparente con quella corretta; il disturbo inoltre può coinvolgere solo il parlato, la capacità di ripetere una frase, la strutturazione di un discorso di senso compiuto, o anche solo la capacità di scrivere. Spesso si accompagna ad altri disturbi, come la disartria o l’aprassia.

È stato osservato su molti individui affetti da questa patologia che la dimenticanza delle parole segue un ordine ben preciso, senza eccezioni: le prime parole ad essere dimenticate sono i nomi propri, poi i nomi comuni, seguono gli aggettivi e infine i verbi e le preposizioni.

Grazie alle capacità neuroplastiche del sistema nervoso centrale, più evidenti nei bambini e nei soggetti giovani, le abilità linguistiche perdute possono, a volte, essere recuperate grazie all’intervento di aree cerebrali adiacenti o interconnesse.

Cause

Qualsiasi disturbo cerebrale è in grado di causare un’afasia a patto che interessi l’emisfero dominante e le strutture deputate all’elaborazione del linguaggio. In ordine di frequenza si hanno:

  • Infarti cerebrali riguardanti solitamente rammollimenti dei territori dell’arteria silviana, della arteria cerebrale anteriore sinistra o della arteria cerebrale posteriore. Causano un’insorgenza grave acuta.
  • Attacco ischemico transitorio in cui l’afasia regredisce nel corso di alcune ore.
  • Emorragie cerebrali: grandi emorragie dei nuclei centrali, ematomi lobari, ma anche piccole emorragie talamiche
  • Processi espansivi (di solito tumori) emisferici sinistri, frontali o temporali, che causano un’afasia progressiva.
  • Processi degenerativi (atrofie cerebrali) caratterizzati da un progressivo deterioramento mentale in cui i disturbi del linguaggio rappresentano solo una parte dei sintomi.
  • Traumi cranici che sono responsabili di ematomi intracranici in particolar modo nel lobo temporale sinistro, contusioni cerebrali e trombosi arteriosa post-traumatica (carotide interna e arteria silviana).
  • Processi infettivi responsabili di un ascesso cerebrale o di un’encefalite.
  • Crisi epilettica parziale che può produrre afasie dell’ordine del minuto.
  • Attacco di emicrania con aura, nella sua fase prodromica (15-30 minuti).

Afasie fluenti e afasie non-fluenti

Una prima importante differenza fra afasici è basata sulla fluenza dell’eloquio (categorie introdotte da Geschwind).

Afasie fluenti

Gli afasici fluenti hanno un eloquio relativamente produttivo, riescono infatti a generare una ventina di parole al minuto con frasi composte da 5-6 elementi; dispongono inoltre di una prosodia e di un’intonazione della frase relativamente normali. Generalmente non sembrano rendersi conto dei propri deficit. Il loro linguaggio è caratterizzato dalla presenza contemporanea di parole appropriate e di parole prive di nesso; le frasi, spesso lunghe, non seguono le regole della sintassi e sono rese imprecise dall’utilizzo frequente di perifrasi; tuttavia, nei casi più gravi, l’afasico fluente riesce a produrre soltanto parole senza senso, generando un linguaggio completamente vuoto. Le afasie fluenti sono causate da lesioni parietali temporali dell’emisfero sinistro.

Afasie non-fluenti

Gli afasici non-fluenti sono caratterizzati da una scarsa produzione verbale spontanea, riescono a produrre soltanto parole isolate o frasi molto brevi composte da 2-3 elementi, riducendo l’espressione in alcuni casi ad una stereotipia o ad una formula verbale; hanno inoltre una prosodia ed un’intonazione della frase fortemente rallentate e anormali. Utilizzano strutture sintattiche molto semplici: impiegano pochi verbi, a volte neanche coniugati, ed usano uno stile telegrafico, cioè non utilizzano particelle come articoli, preposizioni e pronomi. Spesso, accorgendosi delle difficoltà nella comunicazione, i pazienti si scoraggiano e rinunciano all’eloquio o compensano le necessità con il linguaggio non verbale. Le afasie non fluenti sono causate da lesioni frontali dell’emisfero sinistro.

Classificazione tradizionale delle afasie

Afasia globale

L’afasia globale è un grave deficit della produzione, comprensione ed elaborazione di messaggi linguistici: l’eloquio risulta limitato a frammenti sillabici ricorrenti, comprensione e ripetizione sono gravemente alterate, lettura a voce alta e scrittura sono praticamente assenti, la comprensione di parole scritte è possibile solo per parole d’uso frequente. Si tratta quindi di una afasia non fluente, causata in genere da ampie lesioni dell’emisfero sinistro che coinvolgono la corteccia perisilviana pre e post-rolandica e le strutture profonde sottostanti. Alcuni pazienti sembrano rendersi conto delle proprie difficoltà e reagiscono in due modi opposti: con espressioni di disperazione, oppure perdono completamente l’attitudine a comunicare.

Afasia di Broca

L’Afasia di Broca è un’afasia non fluente ed è causata da lesioni corticali dell’area di Broca e una parte del territorio dell’arteria silviana, ma anche da lesioni sottocorticali che interessano il putamen o la capsula interna.

I pazienti affetti da questo disturbo mostrano problemi di agrammatismo, il parlato è poco fluente, mancano parole-funzione (articoli, preposizioni) e morfologia, è privo di intonazione, presenta parafasie fonemiche e fonetiche. A livello di comprensione del linguaggio sono presenti disturbi al livello sintattico-grammaticale (come difficoltà a riconoscere una frase passiva semanticamente reversibile, per esempio “il bambino insegue il cane/il cane è inseguito dal bambino”), e al livello fonologico (come difficoltà a distinguere fonemi simili, per esempio /p/ e /b/); anche la ripetizione di frasi è compromessa. In genere comunque la comprensione è meno danneggiata della produzione. Il paziente con afasia di Broca ha la consapevolezza della sua situazione e non è infrequente che scoppi in lacrime facilmente sentendosi frustrato e depresso.

La sua causa più frequente è l’ictus; seguono tumori cerebrali, emorragie, demenze e ascessi.

In generale dopo qualche settimana l’afasia può regredire, ma in alcuni casi tale linguaggio può rimanere agrammatico oppure rimane una parlata con un accento straniero poiché viola alcune leggi fonetiche tipiche della lingua originaria (infatti è del tutto casuale l’eventuale somiglianza con qualche lingua). Tale fenomeno si chiama sindrome dell’accento straniero, è un evento raro ed è conosciuto dal 1919 (ci sono stati solo 20 casi conosciuti da allora). In un terzo dei casi, il problema si risolve entro un anno; negli altri, invece, resta per tutta la vita. Un esempio di tale sindrome è Linda Walker, inglese, che dopo un ictus ha ripreso a parlare con un accento giamaicano.

Afasia di Wernicke

L’afasia di Wernicke (o afasia recettiva) è un’afasia fluente in genere causata da una lesione corticale dell’area di Wernicke, della corteccia uditiva associativa e del lobulo parietale inferiore. L’afasia di Wernicke comporta problemi sia nella comprensione del linguaggio sia nella produzione. La capacità di elaborare un discorso fluentemente è mantenuta; l’eloquio è parafasico e ricco di circonlocuzioni con neologismi. Il paziente non si rende conto che il suo linguaggio è incomprensibile e può manifestarsi collerico e paranoico. L’unica comprensione conservata è quando gli si ordinano movimenti che utilizzano la muscolatura assiale (es. alzati, chiudi gli occhi, girati) ma non capisce la domanda “come ti chiami?“.

Afasia transcorticale

L’afasia transcorticale è un particolare tipo di afasia caratterizzato da un relativo risparmio della ripetizione; essa si suddivide in tre sottogruppi:

  • L’afasia transcorticale sensoriale si tratta di una afasia fluente in cui sono fortemente compromesse tutte le competenze della comprensione, elaborazione e produzione del linguaggio, fatta eccezione per la ripetizione. Le lesioni sono localizzate nelle zone adiacenti all’area di Wernicke.
  • L’afasia transcorticale motoria è una afasia non fluente, caratterizzata da gravi deficit nella produzione del linguaggio, ma con una comprensione ed elaborazione dello stesso relativamente conservate. La lesione è localizzata nelle cortecce frontali.
  • L’afasia transcorticale mista è una afasia non fluente particolarmente grave. I pazienti dispongono di un linguaggio completamente incomprensibile, le uniche abilità superstiti sono quelle residue di ripetizione e di linguaggio automatico (canzoni, preghiere, ecc.).

Altri tipi di afasie

Nella classificazione tradizionale delle afasie sono inserite anche:

  • L’afasia di conduzione è una afasia fluente, caratterizzata da un grave deficit nella ripetizione, cioè nel produrre uno stimolo su imitazione, e da numerose parafasie fonemiche. Fu ipotizzata da Wernicke e descritta per la prima volta da Lichtheim nel 1885.
  • L’afasia anomica è un particolare tipo di afasia fluente, i pazienti affetti da tale disturbo hanno difficoltà a trovare i termini esatti con cui esprimersi, riescono tuttavia a pronunciare quelle stesse parole su imitazione. La comprensione e le competenze per il linguaggio scritto sono generalmente meno compromessi.

(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Questa voce ha solo scopo illustrativo e non sostituisce il parere di un medico)


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